Un giorno, al Liceo

Oggi ho fatto supplenza in una prima, mai vista prima. Sostituisco una collega che insegna Storia quindi per prima cosa chiedo se usano Google Earth per individuare le location dei fatti storici. Risposta: no. Allora faccio un po’ di esempi (Micene, Atene, Gibilterra, i primi che mi vengono in mente). Faccio vedere come si usa il tasto STAMP per fare lo screenshot (“Ah si fa cosi?”); poi apro Paint, richiamo l’immagine, la croppo, la salvo; apro LibreOffice, inserisco l’immagine dell’Attica ripresa dall’alto con segnato il percorso da Atene a Micene (l’argomento che stanno studiando adesso) e metto la didascalia. Una ragazza si lascia sfuggire: “Che bello!”. Tutta la scena due minuti massimo. Poi passiamo a parlare di AI e Midjourney. Almeno tre ragazze sanno esattamente di cosa stiamo parlando e commentano con competenza le mie scelte. Apro il mio account e cerco: “Beautiful girl” nella gallery comune. Ecco cosa vediamo (chi volesse ripetere l’esperimento troverebbe probabilmente immagini diverse, ma assolutamente confrontabili a queste che pubblico);

Generato da Midjourney
Generato da Midjourney
Generato da Midjourney
Generato da Midjourney

Sono le studentesse, da sole, a notare che sono tutte ragazze di pelle bianca, bionde (al massimo un po’ castane) e con gli occhi azzurri.

Ragioniamo per un po’ sui pregiudizi di genere e di cultura, e sul fatto che Midjouney è fatto per maschi bianchi occidentali e modellato sui loro gusti. A fatica troviamo una ragazza con qualche carattere vagamente asiatico. Per fare comparire una ragazza nera bisogna proprio digitare: “African beautiful girl”.

Poi le ragazze chiedono di cercare “handsome guy” e in effetti vengono giù un bel po’ di manzi, con le fanciulle tutte eccitate che a momenti tirano fuori le palette per il voto.

Generato da Midjourney
Generato da Midjourney
Generato da Midjourney

Faccio notare che tranne uno sono tutti trentenni, non sono un po’ vecchi? (siamo in una prima linguistico, che diamine!), ma le ragazze non sembrano farci troppo caso.

Tutte concordano che, però, sono tutti finti e tutti uguali.

Passiamo alla questione del coloring dei film e in generale alla manipolazione delle immagini che arrivano sugli schermi. Io ripeto che le donne che si vedono nei film semplicemente non esistono: loro ammettono che però è impossibile non confrontarsi con loro. Ma suona la campanella (giuro, non è una trovata narrativa) e devo andare.

Una bella lezione, speriamo di tornare presto a fare supplenza da quelle parti.

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